2 agosto
Choro de Rua & Barbara Casini
Barbara Casini (voce e percussione)
Barbara Piperno (flauto)
Marco Ruviaro (chitarra 7 corde)
Lo Choro,
genere musicale brasiliano sviluppatosi a cavallo fra l’800 e il ‘900,
rappresenta insieme al Samba una delle prime manifestazioni di musica
brasiliana. Malgrado le sue antiche origini è tutt’ora praticato dalle nuove
generazioni di musicisti, sia a livello interpretativo che compositivo.
Nell’arco del tempo molti di questi brani originariamente strumentali hanno
guadagnato un testo, spesso scritto da poeti e parolieri famosi.
In questo
concerto Barbara Casini ha voluto unire la sua curiosità e versatilità alla
straordinaria bravura e affiatamento di Barbara Piperno e Marco Ruviaro (il duo
Choro de Rua) per affrontare il repertorio dello Choro cantato,
attingendo a grandi classici e composizioni di autori più recenti e
contemporanei.
Il duo
Choro de Rua
Il progetto
nasce nel 2012 dal desiderio di diffondere lo Choro (si pronuncia “scióro”),
per offrire a chiunque, in Italia e in Europa, la possibilità di apprezzare
questa raffinata musica strumentale brasiliana, che fa bene a chi la suona e a
chi la ascolta.
Da allora,
il duo Choro de Rua, formato dalla flautista italiana Barbara Piperno e dal
chitarrista e mandolinista brasiliano Marco Ruviaro, svolge un’intensa attività
sia concertistica che di ricerca e divulgazione. Un lavoro intenso, forse pioneristico
in Italia, che si somma all'importante impegno di altri musicisti di choro
(chorões) in Europa e nel mondo.
Barbara
Casini
Nata a
Firenze nel ‘54, fin da giovanissima ha amato la musica brasiliana. Abbandonato
il progetto di diventare psicanalista, intraprende la carriera di cantante. Fin
dal 1982 comincia a viaggiare per il Brasile e “scopre” il Nordeste, incontra
Luiz Gonzaga, impara le sue canzoni e quelle di Geraldo Azevedo, Xangai,
Jatobá. Il suo repertorio cambia radicalmente: Barbara in Italia diffonde le
musiche popolari di quel Brasile diverso, suona il triangolo e la zabumba,
canta côco e baião, maracatu e bumba meu boi, ancora una volta si diverte e si
commuove.
Forma il
Trio Outro Lado con Beppe Fornaroli e Naco, con il quale incide un LP, “Outro
Lado”. Nel ’94 forma un quartetto con Stefano Bollani al piano, Raffaello
Pareti al contrabbasso e Francesco Petreni alla batteria, gruppo che resta
attivo fino agli inizi degli anni 2000.
Collabora
con grandi musicisti italiani e stranieri della scena jazzistica (Enrico
Rava, Stefano Bollani, Fabrizio Bosso, Phil Woods, Lee
Konitz) e della Musica Popolare Brasiliana, quali Toninho Horta
e Guinga. Lungo la sua più che trentennale carriera si cimenta anche col
jazz e con la canzone italiana e francese.
Ha al suo
attivo ormai una ventina di cd, tra cui da segnalare: Todo o Amor
(1997), Vento (2000) con Enrico Rava, Stefano Bollani e l’Accademia
Filarmonica della Scala, Você e Eu (2001) con Stefano Bollani e Phil
Woods, Uragano Elis (2004) realizzato con grandi nomi del jazz italiano
e con arrangiamenti per l’Orchestra Jazz della Sardegna, Formidable!
(2009) con Fabrizio Bosso, Uma Mulher (2015) con giovani jazzisti
italiani, Terras (2016) con i fratelli brasiliani Roberto ed Eduardo Taufic.
È stata più
volte invitata a Rio e a São Paulo dove si è esibita con grande successo al
fianco di musicisti brasiliani, primo fra tutti lo straordinario compositore e
chitarrista Guinga.
Gode di
grandissima stima da parte dei musicisti brasiliani che la considerano una vera
e propria ambasciatrice della loro musica e della loro cultura in Italia.
3 agosto
GABRIELA MENDES
Gabriela Mendes (voce)
Francelino Silva (basso)
Toy Viera (piano)
Paulo Bouwman (chitarra)
Proprio come
Cesaria Evora, la diva capoverdiana che ha fatto scoprire la musica di
Capoverde in tutti gli angoli del pianeta, Gabriela Mendes è nata e
cresciuta nella città di Mindelo, sull'isola di São Vicente, una delle isole
più nordiche di Capo Verde.
Aveva
quattro anni quando scoprì il piacere della musica, ascoltando sua madre
cantare con musicisti famosi come il violinista Malaquias.
La piccola
Gabriela andò alla Scuola Salesiana, famosa per aver ospitato futuri grandi
nomi della musica contemporanea capoverdiana (Tito Paris, Paulino Vieira, Bau,
ecc.). Accanto all’impegno musicale Gabriela imparò a cantare le melodie e i
ritmi capoverdiani nelle feste di distretto.
Il 2000 è un
anno particolare per Gabriela: sale per la prima volta sul palcoscenico di un
festival, a Santo Antão, e pochi mesi dopo è invitata al Festival di Santa
Maria (isola di Sal) dove canta per 40000 persone, accompagnata dai musicisti
di Cesaria Evora; si esibisce poi a Parigi accompagnando la sua connazionale
Mariana Ramos e tiene il suo primo concerto a Praia, la capitale di Capo Verde,
sull'isola di Santiago.
L'anno
seguente appare in un recital di canto con Bau, Bius, Djosinha, Luis Morais o
Tito Paris a São Vicente e seduce il pubblico del famoso Festival di Baia das
Gatas, poi a Escurralete, nella vicina isola di Santo Antão.
Nel 2002
suona a Lisbona ed è ospite in vari festival, come a Fest-Vale nell'isola di
Santiago or Praia da Cruz a Boa Vista.
Nel 2003,
viene selezionata a Mindelo, tra gli altri famosi artisti capoverdiani per un
tributo a Bana, prima di tentare di conquistare il cuore del pubblico
del 9° Festival dei Traversées de Tahitou, in Francia.
Darà altri
concerti in Francia nel 2004. Nel 2005 Gabriela registra il suo primo album Tradição,
largamente diffuso su Radio International France, France Inter, France Culture.
Nel 2006, è
la prima cantante donna a cantare al festival Baia das Gatas, seguita da altri
grandi nomi come Dudu Araujo o Tcheka. La sua voce è inclusa in due
compilation: la prima è una playlist di Putumayo, l'altra è Zone
Franche, una rete francese interessata dalla musica mondiale.
Ha
partecipato a grandi festival in Francia (Nice Jazz Festival, Nuits
du Sud, Tissé Metissé, Africajarc), negli Stati Uniti (Yoshi's
Jazz Club - San Francisco), Isole Canarie (Encuentro Musical del
Atlântico - Fuerteventura), Paesi Bassi (Club Rasa - Utretch, De Doelen -
Rotterdam, Tropentheater - Amsterdam), Belgio (Centre for World Cultures -
Antwerpen) Germania (Afrikafestival - Stoccarda, Afrofestival -
Karlsruhe, Festival Afro Ruhr - Dortmund, Festival Afrokaribik -
Bayreuth), Austria (Kammgarn - Hard, Dornbirn - Innatura ), Svizzera (Sala
Mahogany - Berna, Moods - Zurigo, Birds Eye - Basilea, Teatro Sociale -
Bellinzona, Lugano Jazz Festival), Spagna (Cantos na Maré - Pontevedra),
ecc.
Nel
2010-2011, Gabriela Mendes ha partecipato al documentario "Mindelo
atrás do Horizonte" e anche al film "A menina dos olhos grandes".
Entrambi i film sono stati realizzati a Capo Verde ed esibiti in numerosi
festival internazionali.
4 agosto
JACOPO MARTINI Quartet - “Swing
Manouche Jazz”
Jacopo Martini (chitarra)
Giacomo Tosti
Giacobazzi (fisarmonica)
Tommaso Papini (chitarra)
Filippo Pedol (contrabbasso)
Jacopo
Martini è considerato dalla critica internazionale come uno dei più originali
interpreti di chitarra nello stile di Django Reinhardt.
Ha svolto
un’intensa attività concertistica in festival internazionali, Inghilterra,
Danimarca, Francia, Stati Uniti, Argentina, Italia, Olanda, Svizzera. Tra le
sue collaborazioni possiamo citare nomi come Stefano Bollani, Franco Cerri, Lee
Koniz, Angelo Debarre, Stochelo Rosenberg, Gianluigi Trovesi, Enrico Rava,
Tiziana Ghiglioni. Ha all’attivo più di venti produzioni discografiche in veste
di leader e sideman e produzioni televisive per la RAI.
Dicono di
lui: “Jacopo è un grande. Suona alla Django e ne è innamorato, appassionato,
che è la cosa più importante per un musicista…" Franco Cerri (L’Unità
2011)
Negli ultimi
anni, in Italia, la rivalutazione del jazz manouche ha avuto in Martini un
abile paladino, tre pubblicazioni discografiche a suo nome sono state fonte di
prestigiose critiche in ambito internazionale. La famosa rivista francese “Etudes
Tziganes” lo annovera come uno dei più originali evocatori della tradizione
gitana apparsi negli ultimi anni.
Con questa
nuova formazione si avvale di sonorità cameristiche per un viaggio attraverso
varie culture musicali unite dalla trascinante passione per lo swing e la
musica manouche.
Jacopo
Martini
Chitarrista
compositore, fin dai primi anni di età si interessa alla musica. A tre anni
costringe i suoi genitori a comprargli un mandolino, a 8 studia violino e
solfeggio. Il padre, cantante lirico e pittore, lo stimola verso l’opera e la
passione per l’arte. Si avvicina verso i 13 anni alla chitarra grazie ad un
amico che gli insegna i primi accordi.
Comincia a
suonare nei gruppi Rock della scuola e poco dopo si iscrive al conservatorio.
Dal ‘96 al ‘98
studia sotto la guida del maestro Flavio Cucchi presso l’istituto Mascagni di
Livorno. Prosegue in seguito al Conservatorio di Firenze nelle classi di
Alfonso Borghese (chitarra) e Riccardo Riccardi (composizione). Ha studiato
jazz con Jim Hall, David Liebman, Barry Harris, Agostino Di Giorgio, Fabio
Zeppetella, Dario Lapenna.
Nel 2000
durante un viaggio in Francia al Festival Django Reinhardt di Samois Sur Seine
si innamora della musica Manouche e ne diventa rapidamente uno dei più
originali e preparati interpreti in Italia.
Ha suonato e
registrato con: Angelo Debarre, Enrico Rava, Stefano Bollani,
Tiziana Ghiglioni, Nico Gori, Franco Nesti, Emanuele
Parrini, Antonello Salis, Nicola Vernuccio, Raffaello
Pareti, Gianluigi Trovesi, Stefano Cocco Cantini, Franco
Cerri, Fabrizio Bosso, Claudio Fasoli, Lee Konitz, Giancarlo
Schiaffini, Alfio Antico, Tino Tracanna, Alberto Tacchini,
Matcho Winterstein, Tony Scott, Antonio Licusati, Andy
Aitchison, Lollo Meier, Simone Zanchini, Paolo Ghetti,
Mirko Guerrini, Philip Catherine, Andrè Minvielle, Titta
Nesti, Claudia Tellini.
Si esibisce
in svariati festival internazionali in Italia, Inghilterra, Francia, Argentina,
USA.
E’ stato
ospite in varie trasmissioni radiofoniche, tra cui per Rai 3: il terzo
anello Farenight e il Dottor Djembè (con Stefano Bollani, Davide
Riondino e Mirko Guerrini), Jazz Radio Fm (London), in diretta da
Boisdale of Canary Wharf.
E’ stato il
primo musicista italiano ad essere invitato al campus estivo “Django in June”
come didatta e performer presso la Smith University di Boston.